News Rassegna Stampa Sundial's Time

Sundial’s Time: il jazz incontra le voci bianche

Colpisce per raffinatezza e austerità il nuovo album  nato dalla collaborazione tra Luigi Martinale e il coro del Teatro Regio di Torino diretto dal maestro Claudio Fenoglio

“Sundial’s Time” (etichetta Abeat, data di pubblicazione 16 novembre 2018) è un originale incontro fra il trio jazzistico del pianista Luigi Martinale e il maestro Claudio Fenoglio, che dirige il Coro delle Voci Bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino.

Inevitabile il confronto con alcuni lavori di jazz cameristico dell’“ECM”, la famosa casa discografica di Manfred Eicher. Pensiamo in particolare al quartetto vocale dell’Hilliard Ensemble, con le sue polifonie canore in collaborazione con il sax baritono e tenore di Jan Garbarek e con il minimalismo sacro di Arvo Part. Ma se in questi autori si colgono atmosfere austere e silenzi di aurea sacralità, invece in “Sundial’s Time” domina il demone della nostalgia del tempo che passa, insieme alla visione giocosa, trasognata e magica, dello stupore infantile.

L’algido e geometrico Coro delle Voci Bianche  rende molto bene queste sensazioni. A momenti un brivido percorre la schiena, e viene da pensare alle atmosfere glaciali, cangianti, tenui, coloratissime delle aurore boreali spesso evocate dal jazz da camera dell’ECM. La ragnatela pianistica tessuta da Luigi Martinale è raffinata. Emerge, anche, la fantomatica nota blu tipica dei grandi jazzisti, che nasconde stupore, tristezza e nostalgia. Del resto Martinale è di scuola coltraniana; il suo stile ricorda quello del maestro di spiritual jazz McCoy Tyner (non a caso pianista storico di John Coltrane): un grappolo alchemico di note scintillanti che si riverbera all’infinito, materializzando lo spirito, sublimando la materia,

In quest’ottimo progetto di fusione emergono sobrietà ed equilibrio. Un risultato, dunque, ben diverso dai tanti casi contemporanei di commistione tra jazz o rock e musica classica, dagli esiti patinati e grossolani.

Non è questo il caso, anzi. Tutti promossi a pieni voti. Bravi.

di Saverio De Chiara | www.giornalemetropolitano.it